NUOVE SOSTANZE

L'Informatica e il rinnovamento dell'architettura 

Commento su  "Nuove Sostanze. Manifesto della rivoluzione informatica" di Antonino Saggio

Già dal titolo l’autore ci dà una chiave di lettura diversa che fa riflettere su un cambio di direzione. Infatti la parola “sostanza” deriva dal lat. substantia «essenza, realtà; mezzi di sussistenza». Si parla di un cambiamento, di una nuova estetica che rompe la realtà presente e per salti permette di conoscere il mondo.

Facendo un parallelismo con la società industriale, un esempio di salto è evidente in questa citazione:

“Quella della società industriale cercava di dimostrare la bontà del prodotto attraverso le sue caratteristiche, quella della società dell'informazione invece trasmette "una narrazione" una storia del prodotto, dando assolutamente per scontato che il prodotto funzioni. In un caso il messaggio tende ad essere oggettivo nell'altro soggettivo e sostituisce ai meccanismi certi della "causa ed effetto" le immagini dinamiche e polidirezionate delle figure retoriche.

Lo stesso processo avviene per l'architettura: alla rappresentazione di logiche assolutamente oggettive (separazione di struttura e riempimento, coerenza tra funzione interna e forma esterna, divisione in zone congrue ai diverse usi) si sostituisce una narrazione.”

 

Nel contesto della società industriale, l'accento era posto sulle caratteristiche oggettive e sulle prestazioni fisiche dei prodotti. La pubblicità e la presentazione dei prodotti erano basate su dati misurabili, su ciò che un prodotto poteva fare in termini di funzionalità e utilità. L'architettura rifletteva quest'approccio, cercando la coerenza tra struttura e forma, funzione interna ed esterna, e la divisione delle zone basate su usi specifici. Questo era un periodo in cui la razionalità, l'efficienza e la produzione in serie erano di primaria importanza.

Nella società dell'informazione, invece, si è assistito a un cambiamento radicale. L'autore sottolinea che la narrativa e la storia hanno assunto un ruolo dominante. L'idea è che, una volta che un prodotto funziona, la sua presentazione e promozione si concentrano su una narrazione che va oltre i semplici dati oggettivi, ma diventa soggettiva, il prodotto viene quasi tagliato su misura sul singolo utente. Questo si traduce nell'uso di figure retoriche e immagini dinamiche per catturare l'attenzione e coinvolgere emotivamente il pubblico.

Nell'ambito dell'architettura, questo cambiamento si riflette nel fatto che gli edifici non sono più visti solo come strutture fisiche, ma come mezzi di espressione e comunicazione visiva. L'architettura diventa una narrazione in cui gli edifici raccontano storie, trasmettono emozioni e simboli. Un’architettura che nell’era dell’informazione diventa organica: appartenente ad un organismo unitario.

Un esempio che esprime questo concetto chiave nella società dell’informazione è il progetto di Steven Holl - Kiasma "Museum of Contemporary Art" a  Helsinki, Finlandia, 1992-1998. Proprio il nome del progetto “Chiasmo” affronta il tema  della soggettività e della contrapposizione. Infatti la figura retorica del chiasmo è usata per rompere il normale parallelismo sintattico e creare un incrocio immaginario tra due coppie di parole, in versi o in prosa, seguendo lo schema AB,BA. La metafora anatomica si sovrappone all'omonima figura retorica: il museo è formato da due linee che si sovrappongono e individuano la sua forma, come la sovrapposizione che i nervi ottici hanno nel cervello. Il progettista affronta la questione dell'incontro e del dialogo attraverso la creazione di due corpi distinti che si intersecano e comunicano tra di loro. Questo concetto si riflette non solo a livello delle forme esterne, ma anche attraverso l'uso di materiali diversi, come lo zinco e l'alluminio. All'interno dell'edificio, piani e scale si intrecciano in continuazione, creando una molteplicità infinita di prospettive.

In sintesi, il confronto tra la società industriale e quella dell'informazione mette in evidenza il passaggio da un'architettura basata su dati oggettivi e razionalità a un'architettura che abbraccia la narrazione e l'espressione emotiva come parte integrante del suo linguaggio. Questo cambiamento offre nuove prospettive e sfide per il mondo dell'architettura contemporanea.